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#ITALIANHIDDENBEAUTIES, LA SESTA TAPPA CON MATILDE MINAURO ALLA SCOPERTA DELLA TOSCANA

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Frankie_F
Moderator
1.252 Visualizzazioni
Autore: Sony Italia

Scogli di Calafuria (1).jpg

Sono stati fin qui cinque mesi intensi quelli vissuti dalle macchine Alpha, rimbalzate su e giù per l’Italia alla scoperta di luoghi nascosti, storie e usanze locali. Da novembre a oggi sono stati tanti i posti visitati dallo zaino Alpha, grazie all’occhio attento e creativo dei fotografi che hanno avuto il piacere di provare il kit del perfetto fotografo: dalle Marche a Milano, dal Friuli alla Sicilia, passando per il Lazio e, nel turno appena conclusosi, la Toscana. E allora eccoci pronti a scoprire come è andata l’ultima avventura della staffetta vissuta da Matilde Minauro, aka @quietpoem.

Pienza (2).jpg

Matilde, la Toscana è stata la bellezza da scoprire nel tuo turno della staffetta: cosa ha catturato la tua attenzione?

Quando mi è stato proposto di partecipare alla staffetta di #ItalianHiddenBeauties, ho pensato di non essere la persona giusta per raccontare la Toscana. Ѐ meno di un anno che ci vivo e, se raccontare un luogo non è mai semplice, raccontarne uno che si conosce da poco è quasi impossibile. Però mi piace pensare che la fotografia sia un viaggio attraverso il mondo e attraverso me stessa, perché come dice Tabucchi: “Un luogo non è mai solo “quel” luogo: quel luogo siamo un po’ anche noi. In qualche modo, senza saperlo, ce lo portavamo dentro e un giorno, per caso, ci siamo arrivati”.

Così ho deciso di accettare la sfida concentrandomi sulle emozioni che questa terra riesce a regalarmi ogni giorno… Dalle colline dorate della Val d’Orcia agli scogli frastagliati di Calafuria. Dall’eleganza dei palazzi rinascimentali alla semplicità dei piccoli borghi medievali. Dalle biciclette lasciate frettolosamente davanti casa alle botteghe degli artigiani nei vicoletti silenziosi e profumati di panni stesi al sole.

Cappella della Madonna di Vitaleta (1).jpg

Come ti sei avvicinata al mondo della fotografia e cosa rappresenta per te?

Mio nonno era un fotografo, ma io ho avuto modo di conoscerlo solo grazie agli scatti che ci ha lasciato. Poi i miei genitori mi hanno regalato la prima macchina fotografica all’età di 8 anni e un po' per gioco, un po' per curiosità, ho iniziato a scattare fotografie. Credo che la fotografia sia dentro di me da sempre, come un’eredità di famiglia, un dono speciale. Non potrei mai considerarla solo un lavoro.

Corridoio del Vasari.jpg

Passiamo allo zaino, protagonista della staffetta: cosa ti ha maggiormente colpito dei prodotti Alpha che hai avuto modo di provare?

L’EVF (o mirino elettronico) è in grado di restituire perfettamente il risultato finale dello scatto prima ancora di averlo realizzato: ci si può quindi concentrare sulla composizione, sul racconto, sull'anima della fotografia.

Ma anche la semplicità di utilizzo e la libertà di cambiare le impostazioni in modo rapido e intuitivo grazie a tre ghiere di regolazione meravigliose. Infine la qualità dei file che permette un grande margine di lavoro in post produzione e la compattezza del corpo macchina rispetto ad una DSLR.

Cappella della Madonna di Vitaleta.jpg

Come si adattano le macchine Alpha al tuo stile fotografico?

Nonostante le difficoltà iniziali nel trovare il setting giusto, dopo vari tentativi sono riuscita ad entrare in sintonia con le macchine e sono veramente soddisfatta dei risultati ottenuti. La presenza di rumore minimo agli alti ISO in condizioni di scarsa luminosità, per esempio, mi ha permesso di realizzare degli scatti perfettamente in linea con il mio stile senza perdere dettagli importanti.  

Ponte Vecchio .jpg

Infine, una curiosità. Sui social utilizzi il nickname “quietpoem”: da dove nasce questa scelta?

Mi piace pensare al mio portfolio come ad un angolo segreto di “interiorità”, una raccolta di “poesie silenziose” che raccontano una storia di sensazioni quasi impalpabili che le parole non riuscirebbero ad esprimere. Inoltre il mio stile fotografico mira a rendere il mondo un luogo meno “caotico” e in un certo senso, quindi, silenzioso. Cerco di creare un’atmosfera dai toni stemperati e rarefatti e di “catturare” la delicatezza e l’intimità dei luoghi nei loro momenti di solitudine, perché a volte, nel caos, ci dimentichiamo di quanta bellezza ci sia intorno a noi.

Lo zaino sbarca ora a Venezia, tappa che doveva inizialmente precedere la Toscana, ma che ha dovuto invece attendere un po’ di tempo in più. Ma adesso Marco Gaggio, in arte @neumarc, avrà finalmente a disposizione i prodotti Alpha per catturare le bellezze del capoluogo veneto.

Siena (2).jpg

 

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