Dopo la scoperta di una inedita Sicilia innevata, lo zaino Alpha è risalito fino al Lazio, dove Roberta Bertini (@quandonehovoglia) ha ripercorso i luoghi a lei cari della sua Regione.
- Roberta, partiamo dal nickname che usi sui tuoi account social: quandonehovoglia. Cosa rappresenta?
"Quando ne ho voglia" è il verso di una canzone che amo molto dei Marta sui Tubi, ma non sono sicura rappresenti qualcosa in particolare. Sicuramente parla di me, questo sì. E poi le persone lo interpretano in modi diversi e la cosa mi diverte.
- Sei scenografa, photoeditor, allestitrice e curatrice di mostre: dove nasce la tua passione per la fotografia e in generale per l’immagine?
Dal retaggio familiare per cominciare, mio nonno era appassionato di fotografia e sono cresciuta nel laboratorio di cartellonistica e grafica pubblicitaria che avevano i miei genitori. Poi ho continuato a coltivare questa mia passione negli anni sia attraverso un percorso formativo, sia seguendo amici fotografi e artisti nei loro progetti personali. Mi interessa di più il processo creativo degli altri piuttosto che il mio, mi piace guardare con occhi nuovi.
- Il tuo turno di #ItalianHiddenBeauties ti ha portato alla scoperta di Roma e del Lazio: raccontaci come è andata!
Ho scelto di raccontare i luoghi del cuore e quelli in cui non andavo da tanto tempo, come Farfa o la Montagna Spaccata a Gaeta. Qualche cartolina di Roma non poteva mancare, però mi sono avventurata anche in posti che non avevo mai visto perchè tanto sono vicino casa e si rimanda sempre, per esempio il Complesso del Buon Pastore e la Casa-Albero di Perugini.
- Quali potenzialità hai riscontrato nelle macchine della serie Alpha?
Faccio una premessa: erano anni che non scattavo con una macchina fotografica degna di questo nome, ma solo con cellulare, al massimo compatte. E tralasciando la mia scarsa tecnica, mi ha colpito la loro semplicità; intuitive, veloci, maneggevoli e i file che sfornano sono il sogno di chi fa post-produzione. Le lenti sono incredibili, luminose e precise. Anche la messa a fuoco da molta soddisfazione.
- I social network sono sempre più espressione di contenuti visuali: come si sta evolvendo, secondo te, il loro rapporto con la fotografia?
Non mi sento di parlare di fotografia sui social, "contenuti visuali" rende bene l'idea. Li vedo più come un archivio infinito di tutto quello che nel mondo esiste e accade, è una questione di comunicazione, mentre la fotografia è un'espressione artistica. Sui social le immagini hanno il compito di mostrare ed informare, raramente ci emozionano, il più delle volte restiamo colpiti dalla precisione di uno scatto.
#ItalianHiddenBeauties sbarca ora a Venezia in occasione del Carnevale, che ci verrà raccontato da Marco Gaggio, in arte @neumarc.
